Source: Destra.it
Anticipazioni/ In uscita in Italia i due nuovi libri di Alain de Benoist. Contro il pensiero dominante
☞ 5 maggio 2017
delL’uscita di ben due libri del filosofo, saggista e pensatore Alain de Benoist, punto di riferimento d’oltralpe ma anche in Italia, è più di quanto uno possa aspettarsi nel panorama letterario italiano, sempre più dinamico. Nella landa desolata e semi-conformista che gioca con la «morale» facendone un caposaldo della moralità ultra universalista e, con il «sacro», ridotto alla simulazione linguistica “dell’unico coro” della spersonalizzazione globalizzata, qualcosa sta cambiando.
I due saggi, il primo edito dalla Collana l’Archeometro di Bietti Edizioni, imperniato sulla «Virtù Morale» e l’altro, edito per i Libri de Il Borghese, “L’Eclisse Del Sacro. Alain de Benoist e Thomas Molnar”, sono l’antitesi dell’interpretazione moderna, della terminologia storica rivisitata, del complesso fenomenologico-strutturale e di quello antropologico, annichiliti dalla mentalità ideologica dell’uomo del tempo presente.
Alain de Benoist, dopo aver tracciato le coordinate sociali, culturali, morfologiche, psicoevolutive, artistico-espressive e filosofico-religiose della post-modernità, definisce l’inizio del passaggio da un’era presente al compiersi di un’altra, approfondisce cosa rappresentano e quanto siano in realtà, oggi, standardizzati il concetto di morale e del sacro. Dalla moràlia, che coincide con una serie di modelli comportamentali e dalla sua esatta collocazione nei contesti sociali, resi possibili tramite una linea di condotta ed il perseguimento di uno scopo, completamente alterata dalle sue fondamenta, sino a ripercorrere il «Tempo sacro», descritto da Mircea Eliade nel suo “Il Sacro e il Profano” (riedito da Bollati Boringhieri nel 2013).
Ma soprattutto, cimentandosi con quella nozione di «Tempo circolare, reversibile e ricuperabile, quella specie di eterno presente mitico reintegrato periodicamente attraverso i riti», che non necessita assolutamente della liturgia dottrinale indicataci dai discepoli dell’universalismo, spintisi ben oltre i postulati dei diritti e della governance globale. L’intento di de Benoist, è quello di ristabilire l’esatta collocazione del sacro e della morale: vivi e attuali, nonostante la contemporaneità assolutista che primeggia, ispirata sul fondamentalmente “Uno”neoplatonico, dell’unità del Tutto, senza alcuna possibilità di replica.
Il sacro e la morale, finalmente, vengono osservati con un’ottica differente che corrisponde a quella di un’epoca di transizione, dove tutto e ricondotto ad un’opera moralizzatrice a senso unico, che prende il sopravvento sulla «morale» atavica e sul «sacro» inestinguibile. Strettamente connessi ad un corso storico che evidenzia ancor più, una coscienza che si rifà all’ipotetica unità dei popoli. Ed ecco allora, che in questo groviglio fa capolino il concetto di ápeiron (l’infinito e/o l’indefinito) e quel mondo costituito dal caos, del suo evolversi in un’espansione senza limiti e della sopraffazione, teorizzato da Anassimandro ma, nella sua interezza, ben lungi dall’essere esaminato accuratamente.
In questi due libri, emerge ciò che la teologia razionale, materialista e personalizzabile, della sacralità desacralizzata e della morale riedificata sugli eccessi e sui vantaggi hanno adombrato. Per ciò che riguarda il «sacro» che dal Paleolitico sino ai giorni nostri, pervade gli ambiti e le espressioni dell’uomo, dall’arte alla scultura, dalla scrittura poetica all’architettura, posto al di sopra di questo mondo pur essendone il luogo in cui si manifesta, Alain de Benoist ed il compianto filosofo statunitense Thomas Molnar, intraprendono un dialogo che non si limita all’homo religiosus; tanto meno vuole essere, uno dei nuovi filoni della comparazione dell’antropologia religiosa.
Nella morale raccontataci da de Benoist e nei segni evidenti di una «Realtà assoluta» descrittaci ottimamente da G.Dumézil e M. Eliade, il sacro, Alain e Thomas, il laico ed il cattolico, decidono di intraprendere un percorso alla scoperta delle Weltanschauungen che hanno influito sull’uomo e sul suo «specifico modo di esistenza che possiamo chiamare sacro», descrittoci anche nel “Trattato di antropologia del sacro. Vol. 2: L’Uomo indoeuropeo e il sacro”, edito dalla Collana Opere per Jaca Book Edizioni.
E se in passato, Alain de Benoist ci ha raccontato dei “Demoni del bene. Dal nuovo ordine morale all’ideologia del genere” per Controcorrente edizioni, questa volta discorrerà sulle peculiarità della morale tradizionale, spoglia dei postulati dell’ipermoralità della società del “giusto” e del “bene” deificati dai pochi eletti della società mondializzata. Il sacro e la morale che abbiamo dimenticato, saranno disponibili in tutte le librerie. È un’ottima occasione per chi non conosce il pensiero debenuastiano, sia per approfondirlo e sia per riflettere su quanto la mentalità che influenza la contemporaneità, abbia alterato due dei sostegni più importanti del nostro esistere.
E’ doveroso ricordare che “L’Eclisse Del Sacro. Alain de Benoist e Thomas Molnar”, fu pubblicato per la prima volta in Italia nel 1992, dalle Edizioni Settecolori di Pino Grillo. Ed è grazie a lui, editore dal sorriso che contagiava e dalla comunicatività eccezionale, scomparso nel 1999, che dobbiamo questa e tante introvabili chicche letterarie. Il pensiero va a Manuel che ha degnamente onorato il lavoro del padre.
A breve sarà in uscita “L’Eclisse Del Sacro. Alain de Benoist e Thomas Molnar” riedito da I libri de Il Borghese. In attesa del secondo lavoro del filosofo francese sulla «morale», pubblicato dalla Collana l’Archeometro di Bietti Edizioni.