Articolo pubblicato a Destra.it
4 settembre 2017
delNel mese di gennaio dalle pagine del quotidiano El Pais, Papa Bergoglio è riuscito nell’intento di accostare il «populismo» all’ avvento del nazionalsocialismo in Germania, evidenziando il «pericolo della crescita del populismo nel mondo». Non molti anni prima, precisamente dal duemila tredici/duemila quattordici, si intensificarono le bordate contro la Lega Nord di Salvini ed il Movimento 5 Stelle, additati con modalità quasi indistinta, di essere dei serbatoi che alimentano l’odio, utilizzando una comunicazione politica che include dei messaggi xenofobi. Per non parlare delle dichiarazioni del neo-eletto Macron in Francia e dell’ultimatum di Paolo Gentiloni, chissà come mai rivolto proprio a Macron… che dalle pagine de La Stampa in data 30/06/2017, invitava le Président de la République ad accodarsi allo spauracchio imminente: “Aiutateci o vinceranno i populisti”. Insomma, da Berlusconi a Renzi, da Gentiloni a Macron, dalla Merkel a Mariano Rajoy, setacciando l’informazione e i programmi radiofonici e televisivi che non si occupano solo di politica, abbiamo assistito a puntate intere dedicate al tema e ad una “diabolizzazione” senza precedenti; a dire il vero, imbastita in malo modo, facendo confusione e non informazione, mettendo nello stesso pentolone diverse tipologie e realtà politiche, volutamente. Il discredito fa comodo a chi vuol tacciare la dissidenza allo status quo, legittimato da un’alternanza a staffetta del bipolio politico-elettoralistico che non ammette, nessuna possibilità di replica.